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Scomponiamo la parola giapponese Reiki per capirne la radice.
La prima parte - Rei - significa qualcosa di misterioso, miracoloso e sacro; sta ad indicare l’energia primordiale o divina che esisteva ancor prima della creazione dell’universo, è ricollegabile al principio dal quale è scaturito il Big Bang e che ha portato alla creazione dell’universo in tutte le sue manifestazioni.La seconda – Ki – indica invece qualcosa di invisibile, l’energia dell’universo; riconduce all’energia vitale universale intrinseca in ogni essere vivente e in ogni cosa; il Ki consente ad ogni cosa di esistere e agli esseri viventi di vivere, è immaginabile come l’energia che regola il funzionamento stesso dell’Universo (Ki è il corrispondente del Chi per i cinesi, del Prana per gli indù, Luce o Spirito Santo per i cattolici, ecc.).

Numerose nella storia dell’umanità sono state le guarigioni, basate sulla manifestazione e trasmissione di una sorta di energia vitale universale, di una forza in grado di produrre e mantenere ogni forma di vita dell’Universo.
I tibetani avevano, ad esempio, una comprensione profonda dell’essere, dello spirito, della materia e dell’energia, già migliaia di anni fa; utilizzavano queste conoscenze per guarire il proprio corpo, per armonizzare l’anima e per portare lo spirito all’esperienza dell’unità.
Successivamente incontriamo questo tipo di conoscenza in India, la ritroviamo in forme modificate in Giappone, Cina, Egitto, Grecia, Roma e in altri paesi.
Questa conoscenza è stata protetta e custodita da molte delle antiche culture e spesso è stata accessibile, nella sua totalità, solo a pochi addetti; generalmente erano figure come sacerdoti o guide spirituali a tramandarla oralmente ai propri allievi. E’ arrivata agli occhi degli odierni studiosi anche espressa con linguaggi criptici e simbolici ed è perciò stata più volte oggetto di scorrette interpretazioni.

Cosa significa avvicinarsi al Reiki oggi?
Può significare la volontà di prendere coscienza di questa energia vitale universale e imparare a saggiarla con mano, a scambiarla, a trasmetterla.
Quando un uomo viene aperto a questo flusso come "canale del Reiki" allora l’Energia Vitale Universale scorrerà spontaneamente ed in forma concentrica dalle sue mani e questa capacità si protrarrà per tutta la vita.
Quale può essere una definizione di tale energia vitale universale?
L’aver acquisito consapevolezza a tal proposito è merito della fisica moderna; non sono molto lontani i tempi in cui, ad esempio, una pietra era considerata materia inerte; oggi invece sappiamo che anche un sassolino è frutto di interazioni multistratificate ed organizzate (potremmo dire “intelligenti”)di innumerevoli forze fra loro combinate.
Allontanandoci da una visione puramente materialistica del mondo, si può ricordare come oggi la scienza stessa si trovi ferma ad una sorta di limite nella progressione della conoscenza, che può essere oltrepassato prevedendo l’esistenza di una forza preposta, una specie di spirito universale, che crea continuamente tutto l’universo.
I recenti sviluppi conseguiti dalla fisica quantistica si avvicinano molto ad una simile spiegazione; nella teoria della supergravitazione si descrive un campo unificato, completamente equilibrato di intelligenza pura, in reciproco rapporto solo con se stesso, che produce tutte le forze e tutta la materia dell’universo e quindi che delinea la base della creazione intera.
Ciò convaliderebbe, poi, le affermazioni e le conoscenze di chi si è occupato di questo argomento attraverso i secoli.

Questa energia vitale universale, attraverso la pratica Reiki, fluisce dalle nostre mani in forma concentrica.

Cosa significa questo nella pratica?
Il Reiki tende a portare l’essere, considerato olisticamente sotto i profili biofisiologico, sociale e spirituale, in equilibrio armonico.
Nella trasmissione del Reiki, chi opera è considerato come canale; non è quindi la sua energia che viene offerta agli altri e sottratta da lui. Si tratta piuttosto di prendere energia dall’ambiente circostante, incanalarla in sé e trasmetterla a chi fa da ricevente; in questo modo entrambe le persone sono ugualmente rafforzate e armonizzate dallo scambio energetico.
Ognuno di noi è a suo modo più o meno ricettivo in tal senso; la pratica Reiki è di facile apprendimento per tutti e può essere sperimentata attraverso diversi metodi (ad esempio Usui, Karuna).

l metodo più conosciuto, l’Usui, prevede più livelli di insegnamento:

Primo livello: da la possibilità di effettuare trattamenti base, composti da una serie di posizioni delle mani sul corpo del ricevente, oltre che l'auto trattamento, sempre con le mani a contatto del corpo, ed infine il trattamento veloce, chiamato anche di pronto soccorso.

Secondo livello: amplia notevolmente il modo di operare con l'energia,poiché grazie all'ausilio dei simboli permette di effettuare trattamenti a distanza, trattamento mentale, trattamento del Karma, pulizia energetica degli ambienti e molto altro ancora.


Terzo livello: è il livello di iniziazione a Master e si acquisisce solo a seguito di maturata esperienza con il primo e secondo livello, senza ricevere le conoscenze per iniziare altre persone ma implementando e rafforzando le conoscenze già note; dopo quest’ultimo è possibile l’accesso a Master (diverse scuole propongono più sottolivelli).

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