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Su un piano storico e scientifico, fino ad oggi nessuno studioso, nessun ricercatore, nessun esoterista è stato in grado di fornire spiegazioni supportate da prove irrefutabili rispetto all’origine dei Tarocchi e, di conseguenza, nessuno è stato ancora in grado di offrire una corretta esegesi del loro significato. Nessuno, infatti, aveva immaginato di poterne cercare il senso, l'origine, il funzionamento, all'interno della loro stessa struttura.

 

I Tarocchi sono un insieme di 78 carte, definite Arcani. Questo termine richiede un adeguato approfondimento: arcano proviene dal latino arcanus, congiunto etimologicamente ad arca (che vuol dire cassa, scrigno) da arceo (ritenere, contenere). Il termine arcano pertanto, in qualità di aggettivo, significa “nascosto, occulto, segreto, misterioso” e, come sostantivo, indica una “cosa occulta, un mistero”. Ma perché dunque i Tarocchi sono 78 misteri?

 

I 78 Arcani, detti anche "carte" o "lame" ma che forse sarebbe più corretto definire Icone, sono costituiti da 56 Arcani Minori e 22 Arcani Maggiori. In passato si riteneva che gli Arcani Maggiori fossero stati aggiunti ai Minori solo successivamente e che quindi in origine non fossero contemplati. Questa teoria non ha in realtà nessun fondamento: i Tarocchi nascono come un tutt’uno e all’interno di quest’insieme unitario i Maggiori ed i Minori svolgono funzioni e ruoli, non solo ben definiti, ma anche strettamente interconnessi.

 

I Tarocchi o meglio, per rimanere più fedeli al loro senso più profondo, il Tarocco (essendo il termine le Tarot, di origine francese,  un sostantivo singolare), sono un Libro strutturato per immagini. Potremmo definirli un Libro muto, nel senso che veicolano un messaggio  preciso la cui trasmissione non avviene attraverso il linguaggio convenzionale della parola scritta  ma   tramite disegni che,  costituiti da un insieme di simboli creano, contestualmente ai colori e alle etichette delle carte /ad esempio Le Mat, Le Monde, etc.), un linguaggio codificato.

 

Questo è un punto assolutamente fondamentale e nuovo da comprendere:  oggi è possibile affermare che nei Tarocchi di Marsiglia, che possiamo considerare gli autentici Tarocchi (vedremo in altri articoli le motivazioni di tale affermazione), sono contenuti Codici e Leggi. Questi elementi costituiscono, alla stregua di regole matematiche, le basi che consentono di comprendere il modo in cui i simboli sono stati collocati e le modalità con cui si esprimono.  Non sono stati posti a caso ma secondo una struttura ordinata ed estremamente complessa. Esistono migliaia di codici e tutti rispondono alla logica di queste leggi.

 

Da un punto di vista strettamente storico ed esoterico, la struttura costituita da questo insieme è già rintracciabile in maniera evidente nel mazzo di Tarocchi di  Marsiglia di Nicolas Conver, di cui parleremo dettagliatamente, edito nel 1760. Alla fine degli anni '90 due autori, Alejandro Jodorowsky e Philippe Camoin, hanno effettuato un lavoro di restaurato di questo antico mazzo,  restituendo a questo gioco il suo antico splendore e la sua completezza. La loro Opera può essere considerata come la ricostituzioni di un mosaico le cui tessere erano andate disperse nella molteplicità dei giochi del passato. Dal restauro di questo puzzle sacro sono nati  i Tarocchi  in cui è possibile rinvenire la struttura completa dei Codici e delle Leggi.

 

Dobbiamo inoltre sottolineare che le leggi dei Tarocchi vengono applicate in vari contesti, ripetutamente e con una validità generale: questo è il motivo per cui sono state  chiamate Leggi. Il loro utilizzo è cioè molteplice. Tra i vari, c'è anche quello della lettura. Grazie all'uso di tali regole, dunque, cioè i Codici e le Leggi, la pratica della lettura diviene un metodo rigoroso e scientifico, quindi estremamente preciso. Sotto gli occhi del consultante e del tarologo, cioè di colui che compie la lettura, appariranno vere e proprie frasi, simili a quelle del linguaggio verbale. Siamo così lontanissimi dagli approcci della cartomanzia del Novecento che utilizzava sistemi quali il tiraggio celtico o quello a croce, che non consentivano e non consentono la costruzione di tali frasi. Grazie a queste leggi i Tarocchi si esprimono con il loro linguaggio, un linguaggio che possiede una grammatica propria, con verbi, sostantivi, aggettivi etc.

 

Potremmo definire i Codici e le Leggi come teoremi di matematica: così come partendo da assiomi semplici è possibile costruire progressivamente teoremi sempre più complessi, allo stesso modo, grazie a codici più elementari è possibile costruire una struttura estremamente elaborata.

 

I Tarocchi quindi non sono solo Archetipi, come viene generalmente ipotizzato ed accettato. Sono infatti soprattutto i detentori di una struttura molto complessa che veicola un insegnamento preciso. Sono, di fatto, le tappe di un autentico Percorso d'Iniziazione, un Cammino Sacro.

 

Sebbene i Tarocchi traggano origine da un remoto passato, di cui ci occuperemo in altri articoli, nel corso dei secoli il loro significato si è perso progressivamente, trasformando ciò che in  principio era un’Opera Sacra in un gioco praticamente profano. Tuttavia, tramite uno studio ed un'analisi approfondita, appare evidente che il concetto di gioco (concetto che pur per certi aspetti va comunque conservato), per i Tarocchi, deve essere giudicato semplicemente come un supporto veicolante in realtà uno strumento che potremmo definire una Macchina Metafisica

 

 

 

Questo Articolo  è stato  prelevato da tarocchi

 

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